Un fiume di persone ad Atreju per ascoltare l’intervento conclusivo di Giorgia Meloni
Atreju è stato un momento politico di grande importanza: la nostra festa ha accolto migliaia di persone da tutta Italia, nella splendida cornice di Castel Sant’Angelo. Si è concluso con il discorso del Presidente Giorgia Meloni. Clicca qui per scoprire tutti i numeri di questa edizione straordinaria di Atreju. Ecco le parole di Giorgia Meloni.
L’Italia prima del governo Meloni
“L’Italia di un anno fa è difficile da dimenticare, è difficile dimenticare da dove siamo partiti: prezzo del gas e dell’energia elettrica alle stelle; l’esplosione del costo delle materie prime; una legge di bilancio in gran parte già scritta e da portare a termine in pochi giorni, da riscrivere in pochi giorni; la voragine dei conti pubblici creata dalla disastrosa gestione dei bonus edilizi; diversi obiettivi del PNRR da completare per non perdere le risorse; l’inflazione che nel 2022 faceva registrare il livello più alto dal 1985; la risposta discutibile dalla Banca centrale europea che alza i tassi di interesse; e la guerra, che nel frattempo sono diventate due, tra le tante – troppe – tensioni internazionali”.
Il governo Meloni
“Il nostro è un governo che viene percepito come serio, affidabile, stabile, con una maggioranza politica chiara, uscita direttamente dalle urne. L’andamento della Borsa – che è il termometro della fiducia nell’esecutivo e dello Stato di salute dell’economia – dimostra Piazza Affari che è cresciuta in questo periodo di quasi il 40%, facendo così registrare in questo anno la migliore performance dell’intera Europa. La settimana scorsa ha sfondato il tetto dei 30.000 punti, qualcosa che non si vedeva da almeno 15 anni.
Lo spread. Ve lo ricordate lo spread? Il famigerato spread, indicatore che tanto piace, quello che avrebbe dovuto spazzare via il governo attualmente stabile sotto la soglia dei 170 punti base, 60 punti in meno rispetto a quando questo governo si è insediato. E loro lo sanno, stanno un po’ in difficoltà perché a un certo punto, dopo l’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea, c’è stata un’impennata dello spread. Lo spread si è avvicinato a quota 200 in 3 ore. Avevano già fatto la lista dei ministri del governo tecnico, l’avevano già fatta, ma gli è andata male”.
La legge di bilancio
“Abbiamo fatto una legge di bilancio espansiva nonostante una situazione drammatica che avevamo ereditato sui conti pubblici, soprattutto a causa del macigno del superbonus 110%. Perché vedete c’è stato qualcuno che andava in giro a farsi la campagna elettorale dicendo che grazie a lui era stato possibile ristrutturare gratuitamente casa. E quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi di euro, l’equivalente di quattro manovre finanziarie, l’equivalente dei soldi che lo Stato spende un anno intero per tutto il sistema sanitario.
Poi ci vengono a dire che bisognava mettere i soldi sulla sanità a noi che – in ogni caso – abbiamo portato il fondo sanitario al massimo mai avuto, quando i soldi che potevamo mettere sulla sanità sono stati utilizzati per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano: prevalentemente seconde case, case di pregio, perfino sei castelli. Perfino sei castelli noi abbiamo ristrutturato con il super bonus e a ogni italiano quel gratuitamente ha lasciato, ogni italiano vuol dire anche quelli sono che appena nati e vuol dire anche quelli che una casa non ce l’hanno, un debito da pagare di circa 2.000€ a testa. E non voglio parlare delle truffe”.
Pronti per l’elezione diretta del capo del governo
“Questo sarà anche l’anno delle riforme, con cui cambieremo l’architettura istituzionale con l’elezione diretta del capo del governo. Una norma che consente a tutti gli italiani di decidere da chi farsi governare, che impedisce i governi confezionati del palazzo, i ribaltoni, i tecnici che ci spiegano la politica. Una norma che assicura ai governi la stabilità della quale hanno bisogno per realizzare una visione di lungo periodo e per dare una strategia a questa Nazione.
State certi, che contro questa possibilità si scateneranno tutti quelli che hanno bivaccato sulla debolezza della politica, perché quando la politica è debole sono altri a comandare, ma il punto è sempre lo stesso: per noi la politica è uno strumento nelle mani dei cittadini, per altri erano i cittadini a essere uno strumento nelle mani della politica. Bisogna decidere da quale parte si vuole stare”.
Giorgia Meloni: “porterò alta la bandiera tricolore con orgoglio”
“Solo gli italiani possono decidere quando sia ora di dire basta. Quindi, finché ci sarete voi, fin quando io saprò che ho alle spalle il consenso del popolo italiano, non c’è verso di liberarsi di me. Possono fare tutto quello che vogliono. Non lasciatemi sola e io farò sempre la mia parte.
Porterò alta la bandiera tricolore con orgoglio, dedizione, con amore, determinazione, con umiltà e con rispetto. Non so perché sia stato dato a me questo compito, però so che posso portarlo a termine perché in vita mia non sono scappata mai e decisamente non intendo farlo ora”.
Ecco il video integrale del discorso conclusivo di Giorgia Meloni: