Sulla vicenda dello spostamento dei “bancarellai” dalla Piazza dei Miracoli, necessario per permettere il restauro del Museo delle Sinopie, trasformatosi oramai in uno sgombero coatto, l’intransigenza mostrata in questi mesi da parte del Comune di Pisa, che tende a rinviare pretestuosamente la soluzione del problema ha portato, purtroppo, all’attuale clima di tensione sfociato nei disordini di questi ultimi due giorni.
Siamo dovuti arrivare a gesti estremi, ad una forte contrapposizione tra gli operatori commerciali e lo loro famiglie con le maestranze impiegate nel lavoro di rimozione delle strutture e con le forze dell’ordine, cui peraltro va il nostro plauso per la sensibilità dimostrata nella gestione della situazione, e tutto questo a causa della scarsa elasticità e disponibilità dimostrata dagli uffici comunali.Trovare sin da subito una soluzione alternativa a quella prospettata del parcheggio scambiatore di via Pietrasantina, che da transitoria rischierebbe di diventare definitiva, avrebbe sicuramente evitato il verificarsi di questi dolorosi episodi che, francamente, non fanno fare una bella figura alla città nei confronti degli attoniti turisti, i cui flussi già facevano registrare una sensibile contrazione. Ma, soprattutto, rischiano di penalizzare ulteriormente un settore, come quello del piccolo commercio, cui appartengono appunto le tipiche bancarelle di Piazza dei Miracoli, che più di altri sta risentendo della pesantissima crisi economica del Paese.
Rincara la dose Filippo Bedini, portavoce di Fratelli d’Italia per la provincia di Pisa: “La soluzione ideale il Comune ce l’ha davanti da molti mesi, ed è quella, prospettata più volte anche da noi, dell’area all’interno del Santa Chiara nella zona retrostante il muro tra le Sinopie e la Porta del Leone. La colpa del Sindaco è quella di aver tergiversato non si sa perché…”. “Ma il fatto è reso ancor più grave” conclude Bedini “se si pensa che ora con lo sgombero si segue quella linea dura che non si è mai voluta adottare contro la vera vergogna di Piazza dei Miracoli e dintorni, ovvero l’abusivismo degli ambulanti”.