La risposta dell’assessore Luigi Marroni sulla casa di cura Poggio Sereno non sta in piedi. Questa è la nostra analisi, ieri abbiamo ricevuto la replica a un’interrogazione della collega Marina Staccioli. Se i rilievi compiuti sulla casa di cura Poggio Sereno fossero veritieri, per quasi un anno – dal settembre 2013 alla fine dello scorso giugno – l’Asl 10 di Firenze avrebbe mantenuto i malati psichiatrici in una struttura che da tempo sapeva essere soggetta a “importanti carenze strutturali, impiantistiche e organizzative”. Nell’agosto 2013, in particolare, l’Azienda ha firmato un contratto della durata di un anno con la casa di cura, poi rinnovato fino al 30 giugno 2014, pur consapevole delle lacune di Poggio Sereno. In caso contrario, se i rilievi non fossero effettivamente così gravi, perché cancellare la convenzione? Ora che con la chiusura della convenzione il destino della struttura è segnato, la consigliera Staccioli chiedeva garanzie per la ricollocazione sia dei pazienti che del personale. L’assessore Marroni ha confermato che i pazienti sono già stati trasferiti in altre due strutture (Frate Sole e Valdisieve Hospital), mentre per i dipendenti è stato raggiunto l’8 agosto un accordo con le organizzazioni sindacali. Ma qui abbiamo notato qualcosa che non va: la risposta dell’assessore parla di un accordo firmato in adesione dalla maggioranza dei dipendenti interessati ma le firme in calce all’accordo sono 11 su 22 lavoratori, quindi la maggioranza non c’è. E mancano le firme dei medici.