Il Governo inasprisce le multe contro chi danneggia il patrimonio storico e culturale. I proventi utilizzati per il ripristino dei beni
Pugno duro contro chiunque danneggi o imbratti monumenti, opere d’arte, palazzi storici. Dopo i tanti recenti episodi di vandalismo commessi in nome della difesa dell’ambiente, il Governo Meloni ha approvato un disegno di legge che mantiene ferme le sanzioni penali ma a queste aggiunge multe più salate a carico degli ecovandali (e non solo), a titolo di risarcimento dei danni. Una misura che punta a scongiurare nuovi attacchi al nostro patrimonio storico e culturale e a finanziare gli interventi di ripristino: i proventi delle sanzioni, infatti, finiranno al Ministero della Cultura che li impiegherà per gli interventi di controllo e ripulitura. Un inasprimento preannunciato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in questa intervista a Il Messaggero il giorno dopo il blitz degli attivisti di Ultima generazione alla fontana della Barcaccia, a Roma.
Mega multe per chi danneggia le opere d’arte
Il disegno di legge approvato dal Governo Meloni mantiene intatte le conseguenze penali, aumentate lo scorso anno con una legge approvata dall’intero parlamento, ma a queste aggiunge un inasprimento delle sanzioni: la norma prevede a carico degli ecovandali – come a chiunque causi danni al nostro patrimonio artistico e culturale – multe che vanno da 20 a 60mila euro per chi distrugge o danneggi i beni al punto da renderli inservibili, e sanzioni da 10 a 40mila euro per chi li deturpa, imbratta o minaccia la loro conservazione. Un provvedimento dettato una logica fin troppo lampante, ben riassunta nelle parole del ministro Sangiuliano (qui la nota integrale): “Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale”,
Vandali travestiti da ambientalisti giustificati dalla sinistra
Per lavare le facciate dei palazzi storici imbrattate da Ultima generazione sono necessarie migliaia di litri di acqua. Basterebbe questo per evidenziare il paradosso di chi sostiene di battersi a difesa dell’ambiente e poi costringe a utilizzare un bene prezioso come l’acqua per rimediare ai loro danni. A questo aggiungiamo che, spesso, dietro le iniziative di stampo ecologista si nascondono istanze ideologiche di ultra-sinistra che poco o niente hanno a che fare con l’ambiente. Collettivi, centri sociali, movimenti ecologisti si saldano, si appoggiano, si sostengono, producendo i risultati che vediamo. E c’è una parte della politica – dall’alleanza rossoverde presente in Parlamento a una parte del Pd – che pare rivendicare i vandalismi anziché condannare i blitz degli pseudoambientalisti di Ultima generazione. La stessa sinistra che si sdegna per l’inasprimento delle sanzioni contro chi devasta, deturpa o imbratta opere d’arte e palazzi storici accusando il governo di introdurre nuovi reati. Peccato che qui non si tratti di nuovi reati, ma di una stretta contro chiunque non rispetti il nostro patrimonio storico, artistico, culturale: dagli ecovandali di Ultima generazione ai tifosi in trasferta ai turisti incivili, chiunque causi danni al nostro patrimonio artistico e culturale dovrà pagare multe salate.
I recenti blitz di Ultima generazione
Uno schema consolidato, che va in scena da quasi un anno a cadenza frequente e preoccupante ad opera di vandali pseudo-ambientalisti che usano come bersaglio il patrimonio artistico, causando danni ad oggi per fortuna non irreversibili. Ecco un sommario elenco delle ultime prodezze, dal più recente al più datato: Roma, sabato 1 aprile, gli eco-vandali gettano vernice nera nella fontana della Barcaccia, in piazza di Spagna. Firenze, venerdì 17 marzo, tre attivisti gettano vernice arancione contro la facciata di Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria. Milano, giovedì 9 marzo, Ultima generazione prende di mira la statua di Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo, tingendo di giallo la parte inferiore del monumento. Firenze, 12 febbraio, quattro attivisti di Ultima generazione imbrattano con vernice gialla e rossa il Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana. Roma, Lunedì 2 gennaio, vernice rossa contro la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato. Roma, 16 novembre 2022, vernice arancione contro la facciata dell’edificio storico che ospita la sede della Cassa Depositi e Prestiti. Città del Vaticano, 18 agosto 2022, blitz nei Musei vaticani, dove due attivisti si incollano le mani alla statua di Laocoonte. Stesso schema adottato poche settimane prima agli Uffizi quando a farne le spese fu la Primavera di Botticelli.