Fu colpito mentre era fermo col suo scooter ad un semaforo in una domenica di giugno (LEGGI QUI). Morì così il giovane fiorentino Duccio Dini. I responsabili erano impegnati in un inseguimento fra auto per le strade dell’Isolotto, nella periferia di Firenze. Tutti di etnia rom. Furono arrestati pochi giorni dopo. Ieri, dopo sei mesi o poco più, sono già tutti fuori dal carcere. Fratelli d’Italia all’indomani del fatto organizzò un presidio in suo ricordo.
Gli assassini di Duccio meritano una pena esemplare: se i macedoni sono i responsabili devono essere rimandati a scontare la pena a casa loro, fino all’ultimo giorno e senza sconti.
Vogliamo sapere in base a quale norma o cavillo il tribunale abbia potuto scarcerare i rom assassini di Duccio Dini: il Ministro della Giustizia Bonafede ce lo spieghi e noi presenteremo una proposta per cambiare immediatamente quella legge.
Non so come il sindaco Nardella e il governatore Rossi, che hanno creato e foraggiato il sistema dei campi nomadi, possano vivere senza sentire il peso del fallimento pensando che alcuni di questi rom vivono tutt’oggi nelle case popolari.
Un fatto che ieri ha segnalato anche il senatore di Fratelli d’Italia Achille Totaro, che ha sottolineato che “anche il capo della spedizione punitiva in cui a giugno fu investito e ucciso il giovane fiorentino è stato mandato a scontare la pena” a casa.
Già alcuni dei sei erano fuori dal carcere, uno di loro è stato scarcerato ad agosto (LEGGI QUI). Si tratta di Emin Gani. Ci soffermiamo su di lui perché protagonista di un fatto nel fatto che avevamo denunciato poco meno di un mese dopo l’uccisione di Duccio (LEGGI QUI). Perché il grottesco, in questa vicenda, vede interessare direttamente anche l’amministrazione comunale del Partito democratico: alcuni di questi signori vivono oggi nelle case popolari.
In un sopralluogo alle case popolari di via Accademia del Cimento incontrammo questo personaggio, Sali Gani, parente del suddetto arrestato.
Abbiamo denunciato per molte volte il caso (LEGGI QUI E ANCHE QUI) e il Comune ha sempre risposto assicurando controlli e confermando di non aver riscontrato anomalie. Oggi la situazione non è cambiata. Ed è grottesco che il sindaco annunci la “cacciata” degli abusivi, o “strette” sui campi rom. Il Poderaccio, la base di questi signori, l’ha fatto la sinistra e tutt’oggi continua ad esistere grazie all’amministrazione del Pd.
Nei sopralluoghi ho documentato l’arroganza di quelle persone, orgogliose di rubare e non rispettare le leggi e spavaldi di un’impunità dalla quale si sentono protetti.