Si avvicina il Giorno del Ricordo e i negazionisti della tragedia delle foibe si rendono nuovamente protagonisti di vandalismi vergognosi contro targhe e simboli che onorano la memoria dei martiri italiani del comunismo titino. L’ultimo episodio nella notte del 24 gennaio a Firenze, quando ignoti (si spera per poco) hanno distrutto la targa stradale di Largo Martiri delle Foibe. Uno spregio, denunciato subito dai capigruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e comunale Francesco Torselli e Alessandro Draghi e dal coordinatore cittadino di FdI Jacopo Cellai (qui la nota stampa) che si ripete periodicamente in tutta Italia, e ancor più spesso a Firenze. Era già successo circa un anno fa un anno fa , quando i soliti idioti si “limitarono” a deturpare la targa con una insensata scritta “rivincita” vergata con lo spray nero. Ripulita dopo alcuni mesi, è stata vandalizzata nuovamente a dicembre scorso.
Tre episodi in nemmeno un anno. Solo per rimanere a Firenze, che pare essere territorio privilegiato per i negazionisti delle Foibe. Segno che purtroppo nel capoluogo toscano (ma episodi analoghi si sono verificati in altre città della regione, arrivando persino a rubare la targa, come accaduto a Pisa nel 2016 ) c’è ancora una minoranza di ignoranti che rinnegano la tragedia che ha visto migliaia di italiani morire nelle cavità carsiche per mano comunista e centinaia di migliaia lasciare le loro case e le loro terre perché non volevano vivere sotto il regime titino. Donne e uomini che hanno pagato con la vita o con l’esodo il solo fatto di essere orgogliosamente italiani.
Il Giorno del Ricordo, fortemente voluto dalla destra, è stato istituito proprio per questo motivo: togliere definitivamente la coltre di nebbia che ha ucciso per la seconda volta le vittime. Uccisi la prima con la violenza, la seconda con il silenzio fatto cadere per decenni su una pagina di storia scomoda per la sinistra. I vandalismi, i convegni provocatori (spesso con la complicità delle istituzioni), i tentativi di impedire le celebrazioni in memoria dei martiri delle foibe testimoniano il nervosismo della sinistra di fronte alla verità. E non saranno certo questi gesti a fermare il percorso che la destra italiana porta avanti da decenni, senza esitazioni. Neanche quando incontriamo sul cammino le resistenze delle istituzioni. Come accaduto con il treno del ricordo, che proposi in Consiglio regionale della Toscana ottenendo un’approvazione unanime (qui i dettagli della proposta). Peccato che poi, al momento di dar corpo all’iniziativa la Regione pensò bene di affidare l’iniziativa non alle associazioni che da decenni si battono per onorare la memoria delle vittime, ma alle associazioni di partigiani. Il 10 febbraio Fratelli d’Italia sarà davanti a quella targa a Firenze, come davanti alle altre targhe e monumenti in ogni città, per ricordare chi è morto nelle foibe con la sola colpa d’essere italiano.