35 anni fa veniva ucciso Almerigo Grilz, il primo giornalista italiano a morire in guerra dal 1945.
Almerigo il 19 maggio 1987 per testimoniare dal vivo in prima persone le guerre, ha perso la vita in Mozambico. Era un apprezzato reporter di guerra indipendente. Da giovane ha militato ed è stato un dirigente del movimento studentesco Fronte della Gioventù (FdG) e del Movimento Sociale Italiano.
Testimone di guerra
La storia di Almerigo è una storia di orgoglio e libertà. E’ stato testimone di tutti i fronti di guerra dalla fine degli anni settanta alla sua tragica morte. Ha documentato l’Afghanistan in guerra l’Armata Rossa, ha raccontato l’invasione israeliana in Libano, con il conflitto tra drusi e maronitia Beirut. Ha visto con i proprio occhi le guerriglie etiopiche fino al Mozambico.
Nel 1984 documentò il conflitto in Cambogia tra i guerriglieri di Pol Pot e l’esercito del governo-fantoccio filo-vietnamita. Raccontò, al confine tra Birmania e Thailandia, la guerra tra la minoranza etnica Karene le truppe di Rangoon. Le sue immagini fecero il giro del mondo e iniziò la sua collaborazione con i grande network internazionali con Cbs, France 3, Nbc,The Sunday Times, Der Spiegel e su altre autorevoli riviste europee.
Insieme agli amici e militanti del fronte, Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, fondò nel 1983 l’agenzia giornalistica Albatross che produceva servizi dalle parti del mondo interessate da guerre o conflitti.
Il 19 maggio 1987, in Mozambico, nella provincia di Sofala, mentre con una cinepresa stava documentando una cruenta battaglia fra i miliziani anticomunisti della RENAMO, finanziati dal Sudafrica segregazionista, e i fedeli al governo in carica, Almerigo viene colpito da un “proiettile vagante”. I suoi resti furono sepolti nei pressi del luogo dove trovò la morte.
La morte di Almerigo segnò il mondo del giornalismo italiano. Nel 2002 Gian Micalessin è andato in Mozambico per vedere gli ultimi luoghi nei quali è vissuto Grilz e, in particolare, di conoscere la sorte dei suoi resti. Da quel viaggio è nato il documentario L’albero di Almerigo con le immagini girate dall’amico e collega fino all’ultimo istante prima di morire.
L’impegno politico
La storia politica di Almerigo è segnata dalla sua militanza nel Fronte della Gioventù e nel MSI. Nel1977 diventa capo del FdG triestino e poi vicesegretario nazionale per volontà dell’ex segretario Fini. Nello stesso anno si iscrive all’Albo dei giornalisti come pubblicista e collabora con il quindicinale del FdG Dissenso. La passione per la militanza politica è unita a quella del giornalismo. A fine anni ’70 fonda il “Centro Nazionale Audiovisivi”.
Poi la passione per il giornalismo di guerra diventa davvero il suo mestiere: a metà degli anni ottanta, Grilz decide abbracciare definitivamente ed esclusivamente la professione giornalistica. Lascia la politica e la carica di consigliere comunale missino a Trieste e parte per l’estero nei suoi viaggi a documentare il mondo, la guerra e la vita.
Ciao Almerigo, sempre con noi.