La Regione intervenga per garantire la salute pubblica, se necessario anche sostituendo le tubature immediatamente caricandosi dei costi senza gravare sulle bollette dei cittadini. Servendosi delle proprie strutture sanitarie già prima di conoscere i risultati sull’amianto nei tubi dell’acqua, stabilendo i limiti di amianto oltre i quali è necessario intervenire immediatamente.
Entro il mese di giugno si conosceranno i risultati delle analisi sull’amianto presente in tutti i 230 km di tubature di Publiacqua. Ad oggi non esiste un limite di rischio riconosciuto a livello nazionale o internazionale sulle fibre di amianto nell’acqua. E’ importante che la Regione dia certezze: senza un monitoraggio serio che darebbe ai cittadini maggiori certezze ed eviterebbe un allarmismo forse anche superiore alla realtà, se questi limiti fossero alti è giusto che l’ente pubblico regionale si faccia carico di 200 milioni di euro per la sostituzione immediata di tutte le tubature, senza attendere i dieci anni che invece sarebbero necessari per i lavori condotti da Publiacqua.